Tempo, Luce e Macchie
La Cute e il Melasma
Conoscere - Prevenire - Trattare

La Cute e il Melasma: Conoscere – Prevenire – Trattare

2560 874 Michele

Pazienza, Protezione e Prescrizione. Nonostante decenni d’innovazione, il trattamento delle macchie cutanee poggia ancora su questi tre pilastri, in parte per la natura del problema, in parte perché le novità introdotte negli anni hanno migliorato la sicurezza più dell’efficacia. In quest’articolo troverete illustrati i principi da tenere a mente prima di iniziare qualsiasi trattamento.

Introduzione


Il melasma è una condizione della pelle caratterizzata da iperpigmentazione delle zone esposte al sole, in particolare viso e guance. Colpisce più frequentemente le donne, specialmente in gravidanza, e può presentarsi in tutti i tipi di pelle, anche se è più comune in persone con fototipi* scuri che vivono in zone ad alto irraggiamento ultravioletto (UV). La causa precisa del melasma è ancora sconosciuta, ma si ritiene che l’esposizione ai raggi UV giochi un ruolo fondamentale. Altri fattori che possono contribuire allo sviluppo includono:

  • Fattori ormonali femminili
  • Predisposizione genetica
  • Fattori vascolari
  • Terapie farmacologiche
Aree interessate da melasma

Viso, collo, labbra… Spesso, le aree esposte alla radiazione solare sono interessate da problemi come il melasma o il fotoinvecchiamento.

Il trattamento si concentra sulla riduzione delle macchie cutanee e sulla prevenzione della ricomparsa, minimizzando gli effetti collaterali. La protezione solare con filtri ad ampio spettro è fondamentale, così come l’applicazione di creme schiarenti a base di idrochinone, il trattamento più comune. Altri schiarenti classici sono l’acido retinoico, l’acido azelaico e l’acido коjico e funzionano bene soprattutto se combinati insieme. o con l’idrochinone. Più recente è stato l’impiego di composti come il rucinolo e il pidobenzone. Altre opzioni terapeutiche sono i peeling chimici e fisici, i trattamenti laser e la luce pulsata.

*: Fototipi alti indicano carnagioni più scure, in cui la produzione di melanina è maggiore


Portare Pazienza

La maggior parte degli studi clinici e delle revisioni concorda sul fatto che la terapia del debba articolarsi nei mesi,  con durate che vanno – in media – dalle 12 alle 40 settimane. Terapie più brevi si basano in genere, su sessioni di dermoabrasione o interventi laser. Peraltro, devono essere seguite da periodi di mantenimento e prevenzione che protraggono il trattamento ulteriormente. Non tutti i periodi dell’anno sono adatti e spesso si evitano stagioni come l’estate, a causa dell’elevato irraggiamento. Una forte motivazione e tanta pazienza sono dunque basilari per ottenere miglioramenti, tanto più se piccole sviste – come dimenticare il solare per qualche giorno – possono compromettere i risultati ottenuti.


Protezione

Studi randomizzati  e controllati dimostrano l’efficacia della fotoprotezione estesa nel ridurre il melasma. Con “fotoprotezione estesa” si intende l’uso corretto dei solari, ma anche l’insieme di comportamenti finalizzati al contenimento del danno da radiazione, che – è bene ricordare – rappresenta un problema per l’invecchiamento e la salute della pelle. 

L’effetto dei fotoprotettori nel prevenire e alleggerire le macchie cutanee è un punto saldo nella gestione del melasma.

La Scelta del Solare Corretto è centrale per il successo terapeutico: un impiego costante, 365 giorni l’anno, impedisce che gli UV stimolino la sintesi di altra melanina, prevenendo lo scurirsi e favorendo lo schiarimento della macchia. Infatti, anche in assenza di trattamenti depigmentanti, la pelle schiarisce sotto la protezione del solare, esfoliandosi ed eliminando, per rinnovamento quotidiano, gli strati più scuri dell’epidermide. Per  ottenere questo vanno selezionati prodotti che garantiscano un SPF50+ in condizioni d’uso realiche sono – dati alla mano – diverse da quelle di laboratorio. Per ottenere il fattore dichiarato in etichetta occorre applicare 2 mg/cm2 di prodotto, condizione che difficilmente si da nel contesto quotidiano. Si stima che 8 persone su 10 non applichino che la metà di quanto necessario, con il risultato di proteggere la pelle dall’eritema, ma non dalle macchie. Spesso risultano più efficaci prodotti con SPF attorno a 100 perché, anche quando applicati in quantitativi inferiori alle condizioni sperimentali, riescono a schermare UV-B e UV-A frenando i processi alla base del fotoinvecchiamento. Dovranno altresì essere di applicazione facile e rapida, ben tollerati, stabili e dall’assorbimento trascurabile. Soddisfare contemporaneamente tutte queste condizioni può essere difficile e spesso viene consigliato di rivolgersi  a uno specialista. 



Prescrizione


Idrochinone, acido retinoico, azelaico e glicolico  sono alcuni degli agenti farmacologici impiegati in terapia. Vengono impiegati anche da soli, ma è in combinazione che si ottengono risultati migliori, con abbassamento della dose e una tollerabilità migliorata. Spesso non reperibili direttamente, vengono preparati su prescrizione dello specialista, che ne personalizzerà dosi e formule, una volta effettuato l’inquadramento clinico. Ogni composizione risulterà pertanto un unicum, in cui tuttavia si ritrovano tratti comuni. 

Idrochinone e inibitori della melanogenesi.

L’idrochinone è una piccola molecola organica che trova impiego in campo farmaceutico come schiarente ed è in prescrizione fin dagli anni ’80. La struttura chimica, correlata a quella dei fenoli, permette di inibire l’enzima chiave nella sintesi della melanina, la tirosinasi. Questo incamera molecole di idrochinone in luogo dell’aminoacido tirosina, rallentando tutta la catena che porta alla sintesi di melanine nei melanociti, rendendo la deposizione dei granuli di pigmento minore e permettendo all’epidermide di schiarire tramite esfoliazione. L’efficacia clinica è acclarata, così come l’uso improprio e gli effetti collaterali che può indurre: questi sono di natura infiammatoria e comprendono rossore, bruciore, prurito e soprattutto citotossicità e imbrunimento secondario. Per questo, a partire dal 2000, ne è stata vietata la vendita libera in Europa, circoscrivendone l’impiego nelle preparazioni galeniche con una concentrazione massima del 4% in peso. Sebbene si siano affiancati nell’uso prodotti come il resorcinolo.

Acido Retinoico

L’acido retinoico, conosciuto anche come tretinoina, è un farmaco utilizzato per il trattamento di diverse condizioni della pelle, tra cui il melasma. Agisce aumentando il turnover cellulare e favorendo la rimozione delle cellule pigmentate in eccesso. Inoltre, stimola la produzione di collagene, aiutando a migliorare l’elasticità della pelle e a ridurre la comparsa di rughe e linee sottili. L’acido retinoico si è dimostrato efficace in diversi campi e nel trattamento del melasma ha riportato un miglioramento significativo della pigmentazione in circa il 50-70% dei pazienti di pazienti affetti da melasma. I risultati migliori si ottengono con l’uso di concentrazioni di tretinoina dello 0,05% o 0,1%, applicate una volta al giorno per almeno 3 mesi. La Presenza e frequenza di effetti collaterali può circoscriverne l’uso, relegandolo a componente di specialità galeniche. Andando a dettagliare, L’acido retinoico può causare secchezza e irritazione della pelle, arrossamento, desquamazione, fotosensibilità, ma anche reazioni allergiche, dermatite ed eczema. È controindicato in gravidanza e durante l’allattamento, perché potenzialmente teratogeno. Come per l’idrochinone, è importante evitare l’esposizione al solare a causa della potenziale fototossictà. Riassumendo, l’acido retinoico è un trattamento efficace per il melasma, ma è importante utilizzarlo correttamente per evitare effetti collaterali. È fondamentale la presenza di un dermatologo per determinare concentrazioni e la durata del trattamento.

Acido Azelaico

L’acido azelaico è un acido dicarbossilico naturale con proprietà antinfiammatorie, antibatteriche e depigmentanti. Viene sintetizzato da funghi microscopici del genere Malassezia Furfur (responsabili di una condizione come la forfora). È risultato efficace nel melasma per una probabile inibizione della tirosinasi. Inoltre, ha un effetto antinfiammatorio che aiuta a ridurre il rossore e l’irritazione associati al melasma. Diversi studi clinici ne hanno dimostrato l’efficacia: in particolare, uno studio ha accertato che il 50% dei pazienti trattati con preparazione al 15% per 24 settimane ha riportato un miglioramento significativo della pigmentazione. È generalmente ben tollerato, con possibili effetti collaterali lievi, tendenti alla scomparsa al progredire dell’uso. Può causare bruciore, prurito, arrossamento, formicolio. Trova applicazione anche da solo e in specialità non medicinali, e contribuisce a migliorare efficacia e tollerabilità di idrochinone e acido retinoico. Può essere considerato un primo approccio al trattamento del melasma, soprattutto quando le macchie sono di tipo epidermico.




Peeling e Laser

Peeling e laser offrono soluzioni efficaci e personalizzabili, soprattutto nei casi che si presentano più difficili o di più lungo intervento. Precedono spesso il trattamento farmacologico e si accoppiano costantemente alla fotoprotezione.

Gli attivi impiegati nel peeling agiscono esfoliando gli strati superficiali della pelle, causando caduta dell’epidermide più scura e favorendo il ricambio cellulare. Sono diversi per agente chimico e concentrazione, con effetti che vanno adattati alle esigenze dei pazienti. Tra tutti, quelli a base di alfa idrossiacidi, come l’acido glicolico e l’acido mandelico, sono ben tollerati e possono essere utilizzati in base al fototipo e alla gravità del melasma. Vengono effettuati in ambito clinico, ma sono disponibili, a basse concentrazioni, anche in preparati di libera vendita. I trattamentoi richiedono solitamente più sedute, con possibili effetti collaterali come arrossamento, bruciore e desquamazione.

Il Trattamento LASER raggruppa un insieme di tecniche basate sulla tecnologia omonima, ossia luce polarizzata monofasica coerente. In base alla frequenza luminosa, si può intervenire su strati cutanei più o meno profondi, andando a trattare specificamente le cellule iperpigmentate. Esistono diversi tipi di laser, con i Q-switched Nd:YAG e il laser a luce pulsata intensa tra i più impiegati. Ancora una volta, la scelta più opportuna viene operata da uno specialista, a causa dell’elevata complessità di problemi e intervento. I trattamenti laser sono generalmente rapidi e ben tollerati, con possibili effetti collaterali come gonfiore e arrossamento temporanei.

Peeling e laser possono essere utilizzati singolarmente o in combinazione per ottenere risultati ottimali. L’approccio multidisciplinare, che include anche l’utilizzo di prodotti cosmetici specifici e la modifica di alcuni fattori scatenanti (come l’esposizione al sole), offre la migliore strategia per combattere il melasma e ritrovare una pelle uniforme e radiosa.


Concludendo

La complessità del problema impedisce di trovare il “Sacro Graal” del melasma tra gli scaffali di una farmacia o tra le pagine di Internet: decenni di innovazioni hanno restituito risultati parziali, efficaci quando combinati dal tocco di mani esperte. L’invito è a lasciar perdere le chimere della comunicazione di massa e concentrarsi su quello che, in questi anni, è risultato indiscutibilmente efficace, ovvero prevenzione, prescrizione e un ingrediente non ancora in vendita nei Drug Store, la Pazienza.


Bibliografia

Treatment of melasma: systematic review

Michele

CTF, attualmente num.933 dell'Ordine Farmacisti Latina. Amo la farmacologia, la divulgazione scientifica e la tecnologia.

Tutte le storie di:Michele

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