Elasticità, Cute e Tempo: Come Prevenire Ogni Giorno
- Pelle, Capelli e Silicio -
Gli Effetti Dell'Assunzione Per Bocca

Pelle, Capelli e Silicio: Gli Effetti Dell’Assunzione Per Bocca

2132 1406 Michele

Fondamentale in tecnologia e biologia, il Silicio può essere utile anche nel benessere quotidiano, a patto di comprenderne il funzionamento all’interno del nostro organismo.


Il Silicio è tra gli elementi più abbondanti sulla crosta terrestre; dalle spiagge alla polvere, dal vetro ai microchip, molto di ciò con cui entriamo in contatto è composto da Silicio; andando in dettaglio, è corretto parlare proprio di composti del Silicio, perché è raro trovare questo metalloide in forma elementare, come Silicio puro. Quasi tutto, anche la frazione che viene “incorporata” dai viventi è costituita da silice (SiO2) o da silicati (RxSiO4), ossia dai suoi composti con l’ossigeno. Il silicio puro viene sfruttato in elettronica per le sue doti di semiconduttore e ha rivoluzionato economia e telecomunicazioni già qualche decina d’anni fa; anche il mondo della chirurgia estetica è stato trasformato, come quello della cosmetica in ere più recenti, dall’avvento dei composti del silicio: attraverso l’uso dei siliconi è stato possibile produrre protesi biocompatibili o trasformare i cosmetici in prodotti dalla piacevolezza d’uso insuperabile. Recentemente, anche il mondo dei nutritional supplements è entrato in contatto con i composti del silicio. E’ ormai frequente trovare in rete, nei Vitamin Store o in farmacia integratori alimentari che ne contengano dosi più o meno elevate. Lungi dall’essere un trend momentaneo del mercato, i composti di questo elemento possono avere un ruolo positivo nella prevenzione dell’invecchiamento biologico, promuovendo in maniera naturale la sintesi di collagene, aiutando a mantenere elastica pelle, annessi cutanei e articolazioni, purché se ne sappiano riconoscere i limiti, sfruttandone i pregi.

Il silicio nell’alimentazione


Struttura dell'acido ortosilicico

Fig. Modello dell’acido Ortosilicico

Escludendo specie come radiolari o spugne silicee che sintetizzano silice, la forma prevalente del silicio in biologia animale è quella dei silicati e le fonti principali sono l’acqua e altri liquidi, come la birra**; i silicati sono infatti idrosolubili e organismi come quello umano vi entrano in contatto per ingestione. Alcune specie vegetali, come l’avena, il bamboo o il riso, quando consumate, apportano silicio sotto forma di silice. La presenza di composti del silicio nelle fonti animali è minore (latte).

**: un litro di birra può contenere dai 9 mg ai 39 mg di silicio in forma di acido ortosilicico/silicati, tra le forme ad assorbimento migliore

 

Il silicio: dosi giornaliere


Non esiste una dose giornaliera raccomndata per il silicio e i dati riportati dall’EFSA variano notevolmente da Nazione a Nazione, con picchi in Finlandia; verosimilmente, queste variazioni vanno di pari passo con le abitudini alimentari, dall’uso dei cereali al consumo di alcolici leggeri come la birra. In generale, sembra che l’assunzione oscilli tra i 10 e i 40 mg giornalieri, con valori medi vicini ai 30 mg [titolati in silicio].

Il silicio: sicurezza nell’assunzione.


I rischi legati a silicio e silice riguardano l’inalazione e non l’assunzione per os. Il silicio può essere ingerito in quantitativi largamente superiori alle dosi giornaliere, anche per lunghi periodi; può essere assunto comodamente il valore di 13 mg/kg/giorno (poco meno di 1 g/giorno) come massimo, sebbene siano possibili dosi più alte. Una volta ingerito, il silicio viene prontamente assorbito (questo è vero per silicati e altre forme ad alta biodisponibilità come il ch-OSA) nell’intestino per entrare nel sangue e poi essere eliminato nelle urine; la concomitante assunzione di cibo ne ritarda e rende incompleto l’assorbimento***. Quando la concentrazione di silicio sale nel sangue, inizia la distribuzione nei vari tessuti dell’organismo, con la comparsa eventuale di effetti biologici.

*** informazioni di questo tipo non devono portare a concludere che l’assunzione di birra a stomaco vuoto sia un’abitudine salutare

 Ruolo biologico del Silicio: la Prolilidrolasi.


 

Silicio_idrossiprolina_collagene

Nell’Illustrazione: Azione del Silicio, Ipotesi di meccanismo. Ad un aumento della concentrazione di Silicio (ex. acido ortosilicico) nel sangue (1) fa progressivamente seguito un aumento nella maturazione della L-Prolina ad idrossiprolina (2); questo porta ad una sintesi del collagene più efficiente (3) che, nell’arco di alcuni (5) mesi, porta ad un miglioramento nelle proprietà meccaniche di ossa, cute e annessi cutanei (4).

Tutto questo lascia pensare che, intervenendo sulla sintesi di collagene e glicosaminoglicani, si possa migliorare le caratteristiche meccaniche e l’aspetto di diversi tessuti e organi, tra cui la pelle. Attualmente, infatti, l’impiego di nutritional supplements a base di Silicio è indicato per il miglioramento meccanico ed estetico di cute e annessi cutanei. L’assunzione quotidiana di dosi comprese tra 10 e 40 mg di Silicio (sotto forma di acido ortosilicico [in figura] o di acido ortosilicico stabilizzato con colina, [ch-OSA]) migliora in modo misurabile le proprietà meccaniche e l’idratazione della cute nella pelle di soggetti fotoinvecchiati, ossia di persone che, a causa di un’esposizione non appropriata alla luce del sole hanno una cute visibilmente più invecchiata rispetto a quanto prevedibile sulla base del solo invecchiamento cronologico (cronoinvecchiamento); in altre parole, rughe, macchie, ispessimento cutaneo e perdita di tono sono imputabili, in questi soggetti, all’effetto che i raggi ultravioletti, in prevalenza degli UV-A, hanno sulle strutture cutanee, in particolare sull’organizzazione del collagene; ottimizzarne “l’intelaiatura” attraverso una sintesi più efficiente aiuta a ridurre le piccole rughe e a migliorare l’elasticità cutanea, portando ad un’intelaiatura più “incrociata” e compatta, in grado di resistere meglio alle forze di trazione esercitate dai muscoli sottostanti; parimenti, la capacità della pelle di trattenere acqua migliora in maniera sensibile, migliorando l’idratazione fisiologica su tutta la superficie del corpo. A sostegno di quanto detto vi sono Piccoli studi in doppio cieco condotti dall’equipe belga del Dr. Calomne (2005) che per valutare l’effetto del Silicio rispetto al placebo, hanno seguito per un periodo di 20 settimane 50 donne con chiari segni di fotoinvecchiamento, trattate in egual parte (25 vs. 25) con un complesso stabilizzato del Silicio ( ch-OSA) o con placebo; attraverso metodiche non invasive sono state poi valutati microrilievi, idratazione e anisotropia della pelle, insieme all’eventuale innalzamento dei livelli di Silicio nel sangue: questi sono saliti da 98 parti per miliardo a 169 parti per miliardo; parallelamente è migliorata la rugosità (miglioramento profondità delle rughe: +19% [ch-OSA] vs. -11% [placebo]); anche la durezza di unghie e capelli è migliorata, con una riduzione della fragilità espressa in scala VAS (Visual Analog Scale) sensibilmente migliore rispetto al placebo. Ancora, l’aumentata resistenza del capello alla rottura è stata sottolineata da un aumento del 13% del carico di rottura (espresso come la forza, in Newton, necessaria a romperne la struttura): questo fenomeno non ha spiegazione diretta, ma implica un ruolo del Silicio nel miglioramento dei filamenti di cheratina [forse un intercalarsi dei silicati tra i filamenti di cheratina]; queste evidenze hanno portato i ricercatori a concludere che il silicio abbia un ruolo positivo sulle proprietà meccaniche della superficie cutanea così come sulla resistenza dei capelli e unghie.

*[che permette la maturazione, nella struttura del collagene, dell’aminoacido prolina in idrossiprolina]

DOMANDE FREQUENTI

 

Esistono rischi collegati all’assunzione di Silicio?


– La supplementazione di Silicio è sicura: le dosi tossiche sono largamente superiori a quelle assunte quotidianamente e non vi sono rischi in caso di assunzione per tempi prolungati.

Molti integratori sono riportano in etichetta la presenza di Silicio, ma a dosi da sostanze diverse. Che cosa cambia?


– Diverse composti del silicio hanno biodisponibilità diverse; questo influenza l’efficacia dell’integrazione attraverso un assorbimento intestinale differente, per cui a parità di silicio somministrato avremo assorbimenti più o meno completi con efficacia differente.

Quali sono le forme a maggiore biodisponibilità?


– Tra le forme di Silicio ad alta biodisponibilità, l’acido ortosilicico e il ch-OSA sono le più diffuse nel mercato.

Molti vegetali contengono Silicio in dosi elevate: sono dunque migliori rispetto alle forme “sintetiche”?


– Le forme di Silicio da estratto vegetale (estratti di Bamboo, Equiseto, ecc.) hanno biodisponibilità inferiori all’acido ortosilicico e al ch-OSA; devono essere fornite in quantità maggiori per ottenere dei livelli sanguigni accettabili di Silicio

Non volendo pillole di nessun tipo, in quali alimenti è possibile rinvenire buone quantità di Silicio?


– Tra le fonti alimentari “privilegiate” di Silicio vale la pena di ricordare l’Avena e la Birra, quest’ultima ad alto tenore di acido ortosilicico

Attraverso quale meccanismo il Silicio produce i suoi effetti biologici?


– L’ipotesi più accreditata, sebbene non accreditata in maniera definitiva, è che il Silicio migliori la sintesi di collagene e glicosaminoglicani aumentando l’efficienza dell’enzima prolilidrossilasi, responsabile della conversione dell’aminoacido L-Prolina in Idrossiprolina. Questo porta ad una sintesi ottimizzata di collagene e glicosaminoglicani

Quanto tempo d’integrazione è necessario per sortire gli effetti sperati?


– Il miglioramento sullo stato di cute e capelli diviene evidente dopo circa 5 mesi dall’inizio del trattamento per bocca, a conferma dei tempi necessari a rinnovare cute e annessi cutanei; si tratta di tempi lunghi

Quale può essere reputato l’effetto principale del Silicio sulla cute?


– La supplementazione con Silicio ha dimostrato di poter migliorare quadri di fotoinvecchiamento nelle donne, perché in questo gioca un ruolo chiave la disorganizzazione del collagene indotta dagli UV; sono osservabili riduzione delle rughe sottili, miglioramento della trama cutanea, aumento dell’elasticità oltre ad un sensibile miglioramento meccanico (riduzione della fragilità, aumento del carico di rottura) di unghie e capelli.

In Sintesi…


L’integrazione con forme ad elevata biodisponibilità di silicio va interpretata come un’interessante opzione per prevenire e ridurre, nel lungo periodo, i danni del fotoinvecchiamento; tuttavia, gli elevati periodi di latenza (i primi mesi trascorsi in assenza d’effetto) e la portata moderata dell’effetto impongono di consigliare questa integrazione agli utenti che assumono già opportuni cocktail di aminoacidi solforati – antiossidanti – vitaminici e si proteggono adeguatamente dal Sole, un po’ come la proverbiale “ciliegina” va a posarsi su di una torta confezionata con cura.

Michele

CTF, attualmente num.933 dell'Ordine Farmacisti Latina. Amo la farmacologia, la divulgazione scientifica e la tecnologia.

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