Tutto Dipende da Dose e Qualità
GLI OMEGA-3 SONO TUTTI UGUALI?
QUALCHE INFORMAZIONE PER NON ABBOCCARE ALL'AMO...

Olio Di Pesce e Omega 3: Domande Frequenti

2560 1709 Michele

GLI OMEGA-3 SONO TUTTI UGUALI? QUALCHE INFORMAZIONE PER NON ABBOCCARE ALL’AMO…

Trigliceridi, colesterolo cattivo, fluidità del sangue, infiammazione muscolare, asma e persino depressione: gli omega-3 sembrano in grado di dare ogni tipo di beneficio, ma allora perché il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) ne ha ristretto l’erogazione mutualistica? Non spiegando come (e a che dosi) i benefici dell’olio di pesce si manifestino, si crea un’aspettativa eccessiva, lasciando fraintendere di essere in presenza di un elisir di lunga vita; è inevitabile che le aspettative disattese portino all’abbandono di prodotti altrimenti utili e benefici. Di seguito riportiamo domande e risposte frequenti sugli omega-3, per formare e guidare l’utente verso la scelta di un prodotto adatto.

Le Virtù dell'olio d pesce


Gli omega-3 (EPA e DHA) sono dei precursori degli eicosanoidi, importanti ormoni locali che mediano la risposta cellulare a stimoli e danni; tra questi, i principali sono trombossani, leucotrieni e prostaglandine. I primi sono coinvolti nell’innesco dei processi di aggregazione e coagulazione, i secondi nella broncocostrizione, mentre le prostaglandine sono coinvolte nei fenomeni infiammatori, causando vasodilatazione, aumento della nocicezione e della permeabilità vascolare.

CHE COSA SONO GLI OMEGA-3?


Sono molecole appartenenti alla classe dei lipidi; in particolare, sono acidi grassi a catena polinsatura (PUFAPolyunsaurated fatty  acids, cui appartengono anche gli omega-6). La dizione “omega-3” deriva dal posizionamento dei doppi legami, a 3 atomi dal carbonio “omega”, l’ultimo della catena. Gli omega-3 sono una classe di composti, alcuni di derivazione animale, altri di derivazione vegetale. Esempi classici sono l’EPA (acido Eicosapentaenoico) e il DHA (acido Docosaesanoico), presenti nell’olio di pesce e l’acido alfa linolenico, presente nell’olio d’oliva. Fanno parte dei grassi di membrana nelle cellule e il loro rilascio costituisce un evento chiave per la sintesi degli eicosanoidi.

COME FUNZIONANO GLI OMEGA-3?


Gli omega-3 vengono descritti come antinfiammatori e antiaggreganti, ma sarebbe più corretto definirli modulatori dell’infiammazione e dell’aggregazione; infatti, riducono l’infiammabilità dei tessuti piuttosto che sfiammare e riducono l’aggregabilità piuttosto che inibirla. Realizzano quest’effetto competendo con un altro acido polinsaturo, l’acido arachidonico, per sintetizzare prostaglandine, trombossani e leucotrieni (fig 1);

Bilancia acido arachidonico e omega - 3

una piccola differenza strutturale (un doppio legame in meno nelle molecole che derivano dall’acido arachidonico) fa sì, ad esempio, che le prostaglanine prodotte dagli omega-3 (es. PGE3 con un doppio legame in più) abbiano una potenza minore nell’indurre infiammazione rispetto alle prostaglandine prodotte dall’acido arachidonico*. Ne consegue che più omega-3 vengono assunti, più la “bilancia” degli eicosanoidi infiammatori e aggragativi si sposta verso una situazione di minore infiammabilità e aggregabilità. Quando il rapporto acido arachidonico-EPA è sufficientemente equilibrato, il sangue risulta meno aggragabile e i tessuti meno infiammabili, con possibile beneficio sullo stato di salute del paziente.

*: la sintesi dei trombossani (TXA2, TXA3), eicosanoidi deputati a promuovere l’aggregazione sanguigna, segue un andamento analogo a quello delle prostaglandine.

GLI OMEGA-3 E I TRIGLICERIDI


L’effetto più blasonato degli omega-3 EPA e DHA è la riduzione dei livelli plasmatici di trigliceridi, di VLDL e di fibrinogeno e l’aumento della deformabilità eritrocitaria con conseguente riduzione della viscosità ematica. Questo migliora ulteriormente il quadro cardiovascolare ed è rimasto di cardinale importanza nella valutazione della rimborsabilità SSN dei farmaci a base di Omega-3 da parte dell’AIFA.

ALTRI EFFETTI DEGLI OMEGA-3


Oltre a questi effetti, si osserva un maggior rilassamento endoteliale (lo strato di cellule interno dei vasi sanguigni) e, anche a basse dosi, un’azione antiaritmica; ne consegue una riduzione del rischio cardiovascolare e una riduzione della mortalità totale; in particolare, un ampio studio clinico su pazienti con pregresso infarto ha osservato una riduzione nelle morti improvvise e questo è ricollegabile alla loro azione antiaritmica. La comunità scientifica riconosce agli omega-3 tutti gli effetti ascritti, classificando i prodotti a base di omega-3 (EPA e DHA) come farmaci o integratori a seconda della percentuale di omega-3 in essi contenuta. Generalmente, concentrazioni non inferiori all’85% sono tipiche dei farmaci a base di omega-3, mentre concentrazioni dal 60% al 75% sono tipiche degli integratori.

VALE LA PENA DI ASSUMERE OMEGA-3?


IL RISCHIO CARDIOVASCOLARE

In generale, sì. Assumere 250 – 2400 mg/die di omega-3 attraverso le sue fonti naturali (es. pesce azzurro) o integratori di olio di pesce riduce il rischio cardiovascolare, ossia la probabilità di eventi come infarti, ictus, ecc. L’assunzione deve essere giornaliera, meglio se ai pasti e non inferiore ai 2 mesi, per far sì che le membrane cellulari si carichino di omega-3. Ad una sospensione fa seguito una perdita della “copertura” cardiovascolare. L’approccio migliore per comprendere l’utilità generale degli omega-3 sta nel pensarli, parallelamente alle polizze vita, come prodotti per il benessere finalizzati alla riduzione dei rischi che si corrono nel corso della vita: mentre l’assicurazione copre i danni, l’integrazione ne riduce la probabilità.

MUSCOLI E SPORT

Sport e omega3

E’ comune, tra gli sportivi, vedere persone che integrano la dieta con gli Omega-3: la spiegazione più semplice è che, riducendo l’infiammabilità dei tessuti, e tra questi del tessuto muscolare, migliorino il recupero post-workout, riducendo l’infiammazione e il dolore dopo allenamento.  Questo sfocia in un aumento della resa negli allenamenti successivi. Va chiarita, piuttosto, la dose necessaria, essendo il carico muscolare notevolmente differente a seconda dello sport e dell’intensità e numero d’allenamenti. Consigliamo di mantenersi sui 2400 mg/die in caso di allenamenti anaerobici, ad elevato carico articolare o  performances aerobiche prolungate. Nella fase di preparazione, gli omega-3 possono essere utili solo se consumati nelle 4-8 settimane precedenti.

ARTICOLAZIONI E INFIAMMAZIONE

Gli integratori di omega-3 per le articolazioni non sono più una rarità e il razionale dietro la formulazione è ancora una volta, l’effetto antinfiammatorio dimostrato e la comprensione del meccanismo antinfiammatorio. Le perplessità sorgono quando si consigliano o prescrivono omega-3 a basso dosaggio per curare i sintomi di disturbi quali l’artrite o l’artrosi: i brevi tempi, le basse dosi e le condizioni, spesso difficili dell’articolazione (es. paziente anziano con diagnosi di vecchia data) impediscono di osservare benefici reali. Consigliamo, in questo casi, di assumere omega-3 solo in prevenzione o per ridurre il consumo di analgesici nelle fasi iniziali del problema. Qualora il paziente (anziano il più delle volte) fosse già in terapia con gli omega-3, è possibile aumentare la dose dopo aver consultato il medico.

BENESSERE DELLA PELLE

Mercato caro ai cultori del wellness, quello degli integratori per la pelle è un settore in lenta e costante crescita. L’andamento è dovuto in parte alla percezione dei prodotti come “appendici della cosmetica”, cioè “accessori di accessori” costosi e superflui, in parte al beneficio, evidenziabile solo dopo periodi lunghi di trattamento (dai 60 giorni in su). Tuttavia, l’integrazione degli omega-3 ha una lunga storia di pubblicazioni scientifiche alle spalle, e risulta una delle modalità più sicure di mantenere bellezza e salute per la pelle. L’effetto antinfiammatorio degli stessi aumenta infatti la tolleranza cutanea ai raggi UV, aumentando i tempi di eritema (i cosiddetti MED, minimal erithemal dose). Rallentando e in parte spegnendo l’infiammazione che si manifesta sulla cute [nonostante l’uso dei solari],  si riducono anche l’incidenza dell’invecchiamento cutaneo e si abbassa il rischio tumorale (basaliomi e spinaliomi), benefici che trascendono la semplice esigenza estetica. Ancora una volta il problema è la dose e i tempi. Iniziare almeno 2 mesi prima di esporsi e continuare durante l’esposizione è essenziale per beneficiare degli effetti degli omega-3, non scendendo sotto i 1200 mg/die.

BENESSERE DELLE VIE RESPIRATORIE

La competizione tra acido arachidonico e omga-3 (EPA) interessa anche la sintesi dei leucotrieni, eicosanoidi coinvolti nella contrazione della muscolatura liscia delle vie aeree. E’ stata osservato un miglioramento dei sintomi derivanti nei pazienti interessati da asma bronchiale, patologia in cui la broncocostrizione gioca un ruolo fondamentale. E’ probabile che gli omega-3, modulando il fenomeno di broncocostrizione, migliorino la risposta asmatica, senza essere né preventivi né antinfiammatori diretti. Ancora una volta, l’omega-3 viene ad essere uno strumento di supporto a terapie preventive, come quelle a base di montelukast e antistaminici, non sostituendovisi in alcun caso. E’ consigliato, anche qui, di adeguare la dose al sintomo e comunque di non scendere sotto a dosaggi inferiori ai 1200 mg/die, scegliendo sempre con lo specialista modi e tempi di assunzione.
QUALI INTEGRATORI DI OMEGA-3 SCEGLIERE?

Fermo restando che la prescrizione di farmaci a base di omega-3 è di esclusivo appannaggio medico, i criteri per la scelta di un buon integratore sono abbastanza semplici, un pò come scegliere il pesce fresco nei giorni di mercato rionale. E’ bene ricordare che:

  1. Un buon omega-3 si riconosce dall’odore: minore è “l’odore di pesce”, maggiore è la purezza del prodotto, la sua % di EPA e DHA e minori sono le scorie di lavorazione. A conferire l’odore sono infatti le amine alifatiche contenute negli organismi marini. Un processo di purificazione grossolano (es. distillazione semplice) può portare ad avere quantitativi di amine superiori, indicando che la qualità complessiva della separazione/purificazione non sia eccelso. L’odore può essere evidente alla prima apertura della confezione o indirettamente come “retrogusto” lasciato dalla capsula a qualche tempo dall’ingestione.
  2. Omega 3 ad alta purezzaUn buon omega-3 si riconosce dal colore: l’olio di pesce altamente purificato, con un titolo maggiore del 65-70%. ha un aspetto limpido, trasparente e una colorazione con viraggio cromatico dal giallo pallido all’incolore; quest’ultimo è il caso dei farmaci a base di omega-3, vicini alle caratteristiche ideali di aroma e colore; prodotti con titolo dal 65% in giù hanno aspetto ambrato, ad indicare la presenza di contaminanti dovuti a processi di purificazione grossolani.
  3. Un buon omega-3 può avere perle grandi, piccole o essere liquido. Il numero di unità presenti, serve più a confondere le idee, dirottando su presunti acquisti “di convenienza” piuttosto che su prodotti ad elevato valore salutistico; occorre domandare al rivenditore quanti giorni di trattamento garantisce una confezione (e a che dosi), piuttosto che soffermarsi sul numero di capusle gelatinose presenti; quando la posologia per ottenere dosi efficaci (es. 1200 mg) comincia a salire oltre le 4 capsule, si può avere la spiacevole impressione d’aver “preso un granchio” piuttosto che olio di pesce…
  4. Un buon omega-3 puà avere delle buone offerte, ma non è mai un prodotto economico: i processi di purificazione, come la distillazione frazionata e la cosiddetta “distillazione molecolare” hanno tempi lunghi, impiegano più energia e necessitano di maggiori controlli e questo si riflette sul costo finale. La qualità si paga e, in campo salutistico, è bene “non risparmiare a tutti i costi”. Per analogia, il differente costo della benzina rispetto al diesel o al kerosene riflette i differenti gradi di purificazione ottenibili in una raffineria, con un’incidenza sul costo proporzionale alla purezza: più care la benzina e diesel, più abbordabili gli altri combustibili.
  5. Un buon omega-3 “non torna su”: affermazione difficile da dimostrare, soprattutto se in presenza di problemi digestivi (calcoli biliari, reflusso gastroesofageo, ernia iatale, ecc.); è plausibile, tuttavia, che un buon integratore non abbia amine alifatiche se non in tracce; eventuali “ritorni” del prodotto daranno meno la sensazione sgradevole di “odor di pesce”. Consigliamo comunque di assumere gli omega-3 ai pasti (pranzo e/o cena), per facilitarne l’assorbimento grazie all’azione dei succhi biliari.
  6. Un buon omega-3 ha pochissime scorie: i processi di distillazione giocano un ruolo chiave, ma anche la scelta dell’organismo (pesce, crostaceo) da cui estrarre gli omega-3 è importante; sebbene tutti i prodotti in commercio debbano rispettare gli standard di qualità, estrarre gli omega-3 da pesci di piccola taglia (o dal Krill) porta ad una materia prima (olio di pesce grezzo) più pulita, con minori contaminanti (es. composti organomercuriali, diossine e altri). Considerando infatti la catena alimentare, i predatori di grande taglia incorporano quantità proporzionalmente maggiori di contaminanti e tossine, portando ad una materia prima di minor pregio e che richiede maggiore purificazione.
PERCHE’ IL SISTEMA SANITARIO HA RIDOTTO LA DISPENSAZIONE DEGLI OMEGA-3?

Sono state recepite, a seguito di un complesso iter giuridico, le indicazioni dell’AIFA che ha ridotto la rimborsabilità ai seguenti casi:

  • iperlipidemia familiare combinata
  • iperchilomicronemia e gravi ipertrigliceridemie
  • iperlipidemie in pazienti con IRC 3o e 4o stadio con livelli di trigliceridi maggiori o uguali a 500 mg/dL

Come si legge, l’AIFA (Agenzia italiana del farmaco) descrive esattamente i casi per cui è prevedibile l’erogazione mutualistica, limitandoli a condizioni di rischio elevato. Negli altri casi, seppur importanti nella salute del paziente, gli omega-3 saranno a carico del cittadino. La questione ha acceso negli ultimi mesi dibattiti importanti tra gli operatori del sistema sanitario, gli enti regolatori, quelli regionali e quelli amministrativi. Per un approfondimento, suggeriamo il documento redatto dalla Società Italiana di Medicina Generale.

RIASSUMENDO, GLI OMEGA-3…

  • Sono utili nel ridurre il rischio cardiovascolare, l’infiammabilità dei tessuti e nell’abbassare i trigliceridi
  • Quando si decide l’acquisto occorre tener presente che l’integrazione – terapia andrà condotta a lungo
  • I prodotti di qualità elevata garantiscono i risultati fornendo le giuste dosi di EPA e DHA
  • Il mercato offre una grande varietà di prodotti, differenti per costi e qualità: la scelta opportuna sarà quella che metterà in accordo qualità e convenienza
  • I prodotti di classe farmaceutica hanno purezze e costi altissimi, per cui l’AIFA ha disciplinato l’erogazione mutualistica restringendone la prescrizione ai soli casi di dislipidemie gravi escludendo, di fatto, la prevenzione secondaria nei post-infartuati, se non in presenza della nota 13.

Michele

CTF, attualmente num.933 dell'Ordine Farmacisti Latina. Amo la farmacologia, la divulgazione scientifica e la tecnologia.

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