L’odore del corpo umano rappresenta una forma di comunicazione animale…
In biologia, gli animali comunicano e richiamano attraverso la secrezione di molecole organiche rilevabili dagli apparati sensoriali e gli essere umani non fanno eccezione; in più, l’odore ha una forte connotazione sociale e può essere fonte di disagio qualora venga percepito dagli altri come sgradevole. Non sorprende, dunque, che l’industria dei profumi sia sorta già nell’antico Egitto, estendendosi poi a Creta e alle altre civiltà del Mediterraneo. Fino al 1800 l’uso del profumo era finalizzato a mascherare, nascondendo l’odore naturale del corpo; il concetto di deodorazione, cioè del prevenire eliminando la formazione dei cattivi odori, si sviluppa nel tardo XIX secolo con il Mum, il primo preparato a base di ossido di zinco per il controllo dell’odore. I sali d’Alluminio, paradigma dei moderni deodoranti, cominceranno ad essere usati agli inizi del ‘900.
Perché la Sudorazione?
La sudorazione umana è un meccanismo fondamentale di termoregolazione, volta a mantenere la temperatura del corpo umano; attraverso l’allontanamento di molecole d’acqua riscaldate, la temperatura scende, mantenendosi nei limiti dei 37 °C. Questo previene i fenomeni di innalzamento della temperatura conseguenti, per esempio, ad un’intensa attività fisica o a un forte stress emotivo, aiutando a mentenere l’omeostasi del corpo, il suo “stato di equilibrio interno”. Pertanto, la sudorazione non deve essere bloccata, ma solo regolata, per prevenirne gli aspetti socialmente più “imbarazzanti”. Accanto a questa, la traspirazione, o perspiratio insensibilis, è un secondo fenomeno attraverso cui vengono persi quotidianamente dal corpo trai i 500 e i 700 grammi d’acqua, attraverso una secrezione inodore che interessa anche tutto il corpo, incluse mani e piante dei piedi. E’ di grande importanza per la pelle e l’intero organismo perché: 1) contribuisce alla termoregolazione; 2) mantiene il pH cutaneo attorno a 5.5, preservando le naturali difese della pelle; 3) permette di eliminare alcuni prodotti di scarto.
Perché il Cattivo Odore?
In generale, il problema della sudorazione interessa ascelle, inguine e, per motivi diversi, la pianta del piede*. Nei primi due casi, esiste un tipo di ghiandola, l’apocrina, che rovescia sulla cute una secrezione ricca di trigliceridi, che diviene cibo per i batteri naturalmente presenti sulla cute. I loro prodotti di scarto, gli acidi grassi volatili, danno origine al cattivo odore. L’attività ghiandolare apocrina è nulla prima della pubertà; è per questo che il “cattivo odore” inizia ad essere un problema durante l’adolescenza. In aggiunta, la presenza di peli a livello ascellare genera un microambiente caldo e umido, che agevola la crescita dei microbi.
*Per quanto riguarda i piedi, il cattivo odore è dovuto all’umidità e alla temperatura all’interno della calzatura, fattori che favoriscono la crescita di funghi e batteri anche in assenza di ghiandole aporcine (sul piede sono presenti solo ghiandole eccrine per la traspirazione).
Come Funzionano i Deodoranti?
L’azione di un deodorante si basa su differenti meccanismi:
L’azione antitraspirante: regola la produzione di sudore, riducendola. Di conseguenza, il cattivo odore non si sviluppa. Questo rende gli antitraspiranti particolarmante efficaci nel prevenire il cattivo odore. I più usati sono quelli a base di sali d’alluminio, come il cloruro d’alluminio o altri sali organici (citrati d’alluminio). Anche l’allume di rocca è ricco in sali d’alluminio, ed è un’altetrnativa “minerale naturale” ai sali più usati. Nelle confezioni, compaiono spesso nelle prime righe della formulazione (sono quindi tra i componenti più abbondanti). Vengono spesso indicati con il nome INCI (International Non Commercial Name) e sono esempi Aluminium Chlorohydrate, Aluminium Sesquichlorohydrate, Aluminium Citrate, ecc. Probabilmente alterano la struttura proteica dei canali ghiandolari, impedendo il rilascio di sudore sulla pelle. La loro sicurezza d’uso è stata messa in discussione più volte, ma alle dosi comunemente impiegate non vi sono evidenze di rischio; importanti pubblicazioni, come quella sul NCI (National Cancer Institute), mettono in evidenza come il rischio tumorale (mammella) nelle donne sia pari in chi usa e in chi non usa deodoranti a base di sali d’alluminio.
L’azione antimicrobica: Gli antimicrobici, classificabili come batteriostatici o battericidi, limitano la crescita o riducono la popolazione batterica, eliminando il cattivo odore senza ridurre la sudorazione. Spesso, i deodoranti moderni combinano antitraspiranti e antimicrobici per un effetto “pulito e asciutto” senza odore. I battericidi sono più forti dei batteriostatici e se aggiunti in dosi elevate hanno una notevole azione di controllo sull’odore, anche in caso di bromidrosi (forma severa del cattivo odore); il rovescio della medaglia sta nel potenziale sensibilizzante degli antimicrobici, per cui non andrebbero usati troppo a lungo, ma solo nel combatterre il problema all’inizio, lasciando il mantenimento a prodotti più tollerabili. Tra i battericidi ricordiamo il triclosan fino allo 0,3%, il triclocarban e il clorexilenolo (fino allo 0,5%). Molti batteriostatici sono, invece, estrattivi, e derivano dal timo, dai chiodi di garofano (es. il timolo [Thymol], l’eugenolo [Eugenol]); alcuni prodotti contengono oli essenziali titolati (es. Thymus Vulgaris Oil) e vale la pena di ricordare l’estratto di lavanda e quello di rosmarino. Molti conservanti, se usati a dosi maggiori, presentano attività antibatterica, come il fenossietanolo (Phenoxyethanol).
L’etanolo, il comune alcool etilico, ha varie funzioni nei prodotti deodoranti e sebbene possa essere irritante alle dosi d’impiego, risulta un efficace solvente organico per le molecole profumate e un efficace batteriostatico, riducendo la formazione dei cattivi odori. In più, evaporando insieme all’acqua contenuta nel sudore, asciuga la pelle, facilitando l’azione degli antitraspiranti. Non è indicato in caso di pelle sensibile o nel post epilazione.
Le sostanze antienzimatiche riducono l’attività enzimatica responsabile della formazione dei cattivi odori; pur non avendo un effetto diretto sulla crescita dei batteri, riducono la produzione di acidi grassi volatili, evitandone il cattivo odore. Spesso i prodotti di decomposizione delle sostanze antienzimatiche hanno azione modulante sul pH e inibitrice della crescita batterica, per un sinergismo d’azione anti-odore. Anche alcune sostanze ad azione antiossidante hanno azione antienzimatica.
Le sostanze adsorbenti catturano le molecole odorose sulla propria superficie, catalizzandone la decomposizione in molecole non odorose. Appartengono a questa classe alcune argille (Stearalkonium bentonite), o lo zinco gluconato.
L’uso di sostanze profumate, risulta fin dai tempi antichi, un’efficace azione di mascheramento, lasciando percepire una nota gradevole dal corpo.
L’epilazione, pratica comune tra le donne, ha il vantaggio di creare un microambiente più secco, meno adatto a favorire la crescita dei microrganismi ed è consigliabili, contrariamente alle abitudini comuni, anche agli uomini.
Le moderne formulazioni contengono un assortimento equilibrato di antitraspiranti, antimicrobici e altri componenti utili nel deodorare la pelle. Anche in questo, come in altri campi della cosmetica, non esistono prodotti perfetti e universali, consigliabili a tutti in qualsiasi situazione; esiste piuttosto un’ampia gamma di prodotti adatti a singoli casi, risolutivi in alcuni e inutili in altri. E’ importante provare più prodotti, evitando la scelta casuale o quella dettata dall’impulso; quando il counseling del farmacista o del cosmetologo vengono a mancare, ci si può affidare ad alcune semplici regole per selezionare il prodotto più idoneo. Ne riportiamo alcune.
Il Deodorante per Chi Si Depila
Sebbene sia un’abitudine ancora poco usata tra gli uomini, depilarsi è un buon modo per prevenire/ridurre i cattivi odori: il microambiente cutaneo diviene meno umido e questo riduce la proliferazione dei batteri responsabili del cattivo odore. Tuttavia, le lame del rasoio asportano anche parte dello strato corneo, lasciando la pelle esposta ad aggressioni chimiche di varia natura: la pelle risulta più sensibile ed è consigliabile avere qualche attenzione in più per evitare spiacevoli irritazioni. Anzitutto, non applicare deodoranti a base alcolica, in quanto possono irritare e disidratare la pelle. Un deodorante roll on in gel , che abbia proprietà antimicrobiche, antitraspiranti e idratanti può essere una buona scelta. Per chi volesse la sicurezza di un deodorante alcolico, questp potrà essere reintrodotto a partire dai 5-8 giorni successivi all’epilazione; la sua importante azione batteriostatica garantisce, infatti maggiore potenza al deodorante. Questo è utile in caso di sudorazioni abbondanti.
Il Deodorante per Chi Suda Molto
Se il problema principale è la pelle bagnata, bisognerà prestare attenzione a scegliere un deodorante con un buon quantitativo di antitraspiranti. Il cloruro d’alluminio, anche se usato in quantità elevate, non ha evidenziato rischi reali; è altresì confermata la sua efficacia nel normalizzare la traspirazione prevenendo il cattivo odore. Alcune formule riescono a incorporare più sali d’alluminio rispetto ad altre: le creme o gli spray alcolici garantiscono buoni risultati. Sulle etichette si rivendica spesso una copertura in ore: 24, 48, fino ad arrivare a “coperture 7 giorni”: sebbene questa lunga durata d’azione sia da attribuire anche all’uso di antimicrobici, la presenza di elevate quantità di sali d’alluminio contribuisce significativamente a questo risultato.
Se il problema è l’Odore…
In caso di cattivo odore, la scelta migliore è iniziare con un deodorante che contenga battericidi, come il triclosan, per normalizzare la popolazione batterica. Quando combinato con gli antitraspiranti garantisce buoni risultati, riducendo le colonie bateriche. Spesso, gli spray secchi contengono anche degli adsorbenti che attenuano ulteriormente il fenomeno. Bisogna evitarne, tuttavia, un uso prolungato, a causa dei rischi di sensibilizzazione e di riduzione progressiva d’efficacia. Per proseguire, oltre all’epilazione, si può scegliere un detergente delicato che abbia proprietà antisettiche, così da migliorare il controllo sulla flora batterica. E’ importante alternare, anche in questo caso, scegliere agenti antimicrobici diversi e cambiarli spesso. Come mantenimento, si può scegliere un deodorante meno “concentrato” e potenzialmente irritante, che dovrà mantenere gli antitraspiranti, magari in accoppiata a mix di agenti batteriostatici, sintetici o d’estrazione vegetale.
Il Deodorante Per Pelli Intolleranti
Chiunque abbia avuto episodi di intolleranza ai cosmetici dovrà prestare attenzione all’etichetta; per non selezionare prodotti potenzialmente irritanti, occorre conoscere bene i nomi dei componenti problematici e scegliere un deodorante che abbia una composizione quanto più semplice possibile. Dando un’occhiata rapida alla composizione, i deodoranti per pelli intolleranti hanno pochi componenti ben selezionati: formule semplici, in cui mancano conservanti classici (es. methylparaben), solventi (alcohol), profumi (parfum) o antimicrobici come il fenossietanolo (phenoxyethanol). Spesso, anche il cloruro d’alluminio (Aluminium Chlorohydrate) è ridotto o assente. La semplificazione della formula riduce, talvolta, l’efficacia e la durata di questi prodotti.
Se il Problema è la Comodità …
I deodoranti andrebbero applicati la sera su pelli perfettamante asciutte, ma spesso l’attività quotidiana porta a dedicare ai gesti d’igiene il minimo tempo indispensabile: in palestra, dopo la doccia, al mattino prima di recarsi a lavoro, l’applicazione del deodorante è un attimo rubato alla routine quotidiana; per questo, molti preferiscono un deodorante di rapida applicazione; in questo caso, gli spray secchi sono tra i più richiesti per efficacia e rapidità d’uso; in più, la formula permette di incorporare polveri minerali come il talco e di eliminare solventi alcolici; la diffusione del deodorante è rapida e “capillare”, il che lo rende ideale anche per gli uomini che non si depilano.