Alimentazione, Integrazione e Salute
COLESTEROLO E SUCCO DI BERGAMOTTO
EFFICACIA E DOSI EFFICACI

COLESTEROLO E SUCCO DI BERGAMOTTO: EFFICACIA E DOSI EFFICACI

2560 1707 Michele

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Nell’ambito dei nutritional supplements si è assistito alla commercializzazione di prodotti più o meno utili nel controllare i livelli ematici di lipidi, cercando di offrire un’alternativa “naturale” alle statine, i farmaci d’elezione nel trattamento delle dislipidemie. Tra tutti, gli estratti di riso rosso fermentato e i fitosteroli vantano maggiore diffusione nel mercato, sebbene stia aumentando l’uso dell’estratto di Citrus Bergamia, il bergamotto calabrese. E’ stato dimostrato da studi recenti, infatti, che il concentrato dei suoi flavonoidi può migliorare sensibilmente i livelli di colesterolo totale, di LDL e di trigliceridi, fornendo un’alternativa a chi non voglia o possa assumere statine.

INTRODUZIONE


Eventi cardiovascolari come ictus e infarto del miocardio sono tra le principali cause di morte nella popolazione occidentale. L’incidenza statistica è prevedibile in base a fattori di rischio come fumodiabete ed elevati livelli di lipoproteine nel sangue; questi agiscono come dei “moltiplicatori di rischio” che innalzano la probabilità di eventi avversi rispetto agli individui che hanno già “corretto” lo stile di vita. Tra questi, l’ipercolesterolemia e l’elevato valore delle LDL (Low Density Lipoprotein) sono i principali fattori di rischio per lo sviluppo dell’aterosclerosi, una condizione patologica di danno alla parete interna dei vasi (endotelio) che ne prelude all’occlusione e allo sviluppo di eventi ischemici per il cuore e il cervello*. Descrivere l’aterosclerosi delle arterie va oltre gli scopi di questo testo e sarà sufficiente dire che parametri quali la concentrazione di colesterolo legato alle LDL (cLDL), il colesterolo totale, e il livello di trigliceridi sono i principali markers che permettono di individuare gli individui ad alto rischio di eventi cardiovascolari, insieme all’insulino-resistenza. Abbassare questi valori è possibile attraverso un cambiamento nello stile di vita (dieta, fumo, attività fisica) e/o con l’aiuto di farmaci, soprattutto delle statine, alla base della maggior parte dei protocolli terapeutici. Queste inibiscono la sintesi nel fegato di nuovo colesterolo, inibendo l’attività dell’Hmg CoA reduttasi, l’enzima chiave nella biochimica di sintesi di questo importante sterolo. Analogamente al blocco per eccesso di produzione  in una catena di montaggio, le statine evitano al fegato di rilasciare altro colesterolo nel sangue, promuovendone il richiamo e la diminuzione dei livelli plasmatici. Negli anni, hanno garantito significative riduzioni della mortalità, rivelandosi prodotti eccellenti nel combattere il ridurre il rischio cardiovascolare,. Tuttavia l’uso delle statine non è possibile nel 40% dei pazienti che ne avrebbero bisogno, prevalentemente a causa di effetti collaterali a carico dei muscoli (mialgia, miopatia, rabdomiolisi) e l’innalzamento delle transaminasi. Questi limiti hanno aperto la strada alla ricerca di approcci terapeutici alternativi e guardando al mondo vegetale sono emerse risposte farmacologiche come la monacolina potassica (una vera e propria statina vegetale, identica alla lovastatina) o i flavonoidi di frutti presenti nel genere Citrus  per promuovere il benessere dell’endotelio, la parete interna dei vasi sanguigni, abbassando il colesterolo.

IL BERGAMOTTO: LA FRAZIONE POLIFENOLICA, L’EFFICACIA, LE DOSI


Bergamotto

Frutto di Citrus Bergamia [Bergamotto]. Sezione della Polpa

Tuttavia, nel caso dei flavonoidi, gli effetti in vitro e in vivo si sono rivelati modesti testando singolarmente le molecole; se usati insieme,come fitoestratto, hanno mostrato dati sensibilmente superiori, mixando l’azione ipocolesterolemizzante a quella antiossidante; è il caso del Bergamotto (Citrus Bergamia), agrume diffuso nella regione della Calabria, le cui proprietà ipocolesterolemizzanti sono state testate in laoboratorio e in vivo con risultati incoraggianti. Il succo di questo frutto, dalle note aromatiche caratteristiche, si caratterizza per l’elevato tenore di alcuni glicosidi flavonoidici, tra cui la neoesperidina, la neoeriocitrina e la naringina (il cui aglicone, la naringenina, caratterizza anche il succo di pompelmo). Somministrando la frazione concentrata di flavonoidi a dosi non inferiori a 500 mg ( 500 – 1000 – 1500 mg ) si sono osservati effetti positivi sui livelli di colesterolo e LDL con riduzioni medie del 28% sul colesterolo totale e del 33% sul valore LDL e persino superiori sui valori di trigliceridi. Parimenti, il livello di HDL (le lipoproteine in grado di rimuovere il colesterolo dall’endotelio) ha subito un innalzamento fino al 67% nei pazienti più rispondenti al trattamento. Questo significa, in media, una riduzione dei valori di colesterolo da 270 a meno di 200 mg/dL e un abbattimento delle LDL da 188 a 126 mg/dL. Tali risultati sono stati osservati in un arco di tempo di 30 giorni, indicando come sia possibile, accoppiando l’estratto di bergamotto alle opportune correzioni sul lifestyle, ridurre i fattori di rischio cardiovascolari. Rimane da indagare il meccanismo con cui la frazione di succo realizzi questo effetto, ma è probabile che alcuni derivati dell’esperidina e della naringenina inibiscano competitivamente l’enzima Hmg CoA reduttasi, realizzando, ciascuna con media potenza, una riduzione nella sintesi di colesterolo.*: Ictus e infartoPer approfondire: Fitoterapia, 82 (2011) 309-316

Michele

CTF, attualmente num.933 dell'Ordine Farmacisti Latina. Amo la farmacologia, la divulgazione scientifica e la tecnologia.

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