ALL’ORIGINE DI UN BEL GRATTACAPO
Anzitutto, la pityriasis capitis, volgarmente detta forfora (“crusca” in greco ndr), è una condizione fisiologica e non propriamente una patologia. Si caratterizza con un’eccessiva desquamazione del cuoio e nel descriverne le cause è stata data molta importanza al proliferare di alcuni microrganismi, la Malassezia Furfur, comprendendo in questo nome il Pityrosporum Ovale e il P. Orbicolare, le 2 specie più presenti sul cuoio. Oggigiorno, questi vengono visti come un fenomeno associato all’aumento delle squame: non in tutti i casi, infatti, alla diminuzione dei Pityrosporum faceva seguito una diminuzione della forfora; anche il fatto che siano colpiti perlopiù adolescenti e giovani adulti non deve far pensare che dietro alla forfora ci sia un’alterata risposta agli ormoni da parte delle ghiandole sebacee; infatti, non sempre avere capelli grassi equivale ad avere forfora, come ridurre la seborrea non porta sempre alla diminuzione della pitiriasi. Esistono, dunque, molte concause, ma l’origine vera e propria è ancora incerta. Quello che si osserva è un aumento del ricambio delle cellule epidermiche; nella forfora viene prodotta una maggiore quantità di cellule dello strato corneo (corneociti) che vengono poi eliminate sotto forma di squame. La forfora interessa ambo i sessi e inizia, con preferenza per quello maschile ed esordisce tra i 10 e i 12 anni di età, raggiungendo la massima intensità tra i 15 e i 30 anni, per poi “spegnersi”, gradualmente con l’andare avanti del tempo; è rara, infatti, la persistenza oltre i 50 anni. Clinicamente, si osservano sul cuoio capelluto piccole squame di 2-3 mm di diametro, da grigie a bianche, localizzate dapprima in chiazze e poi diffuse a tutto il cuoio capelluto. Le squame possono essere aderenti o staccarsi cadendo tra i capelli, sul collo e sulle spalle. Se associata a seborrea, la forfora può essere più aderente a cuoio e non si osserva desquamazione visibile. In questo caso le squame possono essere più grandi e virare al giallo; si mettono bene in evidenza con il grattamento. Questa forma viene chiamata pityriasis steatoide (forfora grassa). Nella forfora semplice (secca) non si osservano fenomeni di infiammazione cutanea; quando questi sono presenti, ci si trova spesso di fronte a forme seborroiche, coondizione ben diversa dalla forfora secca o grassa, anche se esiste correlazione tra i due. Qualsiasi diagnosi è appannaggio del medico e qualora il lavaggio con un buono shampoo “medicato” non produca risultati, è questo il professionista da interpellarsi. Il soggetto interessato da forfora tende a percepire la condizione come patologica e questo aumenta il disagio che questo può percepire a livello sociale. Qualche informazione di base può contribuire a migliorare il livello di consapevolezza e ad ottenere risultati migliori.
FORFORA: SVILUPPO E FATTORI PREDISPONENTI
1. Il processo di desquamazione. Le cellule epidermiche sul cuoio cadono continuamente, come in qualsiasi altra parte del corpo. Tuttavia, il rinnovamento cellulare del cuoio può aumentare con troppa velocità, coinvolgendo l’infundibolo del bulbo del capello. La forfora, in questo caso, fiocca letteralmente dai capelli, a causa della crescita epiteliale alla base degli stessi.
2. Il capello riduce l’eliminazione della cheratina creando una scaglia.
3. La forfora è soprattutto una problematica sociale, più che di salute. Molte persone la manifestano cronicamente, presentando a volte anche prurito. Per quanto non contagiosa, la forfora trasmette “imbarazzo” ed è sorprendentemente resistente ai trattamenti.
4. La forfora non si previene, ma si controlla bene. I casi leggeri hanno bisogno soltanto di lavaggi quotidiani con shampoo delicati; i casi più importanti possono richiedere uno shampoo medicato, per controllare prurito, crescita fungina e favorire il distacco delle scaglie.
5. La forfora comprare normalmente nella pubertà raggiunge il massimo nella attorno ai 30-45 anni; si stabilizza nella mezza età, diminuisce con l’andare avanti degli anni, sparendo in età avanzata. Conosce uno sviluppo stagionale il cui massimo si raggiunge durante i mesi più freddi.
6. Una cattiva igiene non causa la forfora ma può esacerbarne i sintomi (scaglie, prurito ed eventuale odore)
7. La forfora è un fenomeno stabile e non va incontro a picchi settimanali con variazioni giornaliere, variando piuttosto in base allo stress psicofisico
8. Fattori predisponenti:
– Età: Inizia normalmente nell’adolescenza continua fino verso i 45 anni, anche se non termina necessariamente in quegli anni
– Sesso: è un disturbo a prevalenza maschile, probabilmente a causa dei livelli più elevati di androgeni e della maggiore secrezione di sebo
– Seborrea: la Malassezia Furfur si nutre del grasso dei capelli ed è per questo che avere un capello molto grasso può aumentare il rischio di forfora
– Stati patologici: per motivi non chiari persone affette da Parkinson e altre malattie neurologiche tendono a sviluppare più facilmente disordini come la forfora. E lo stesso accade persone con elevati livelli di stress o si recupera da 1 infarto o da 1 ictus o negli immunocompromessi.
TRATTAMENTI
1. Approccio. La forfora è una condizione cronica che può essere praticamente sempre controllata. Nella lista della spesa dei trattamenti antiforfora non deve mai mancare una buona dose di pazienza e perseveranza. Bisogna ricordare che in prima battuta è sufficiente lavare quotidianamente il capello per ridurre o contenere la forfora.
2. Shampoo antiforfora medicato. Quando la detersione non basta può essere opportuno provare uno shampoo antiforfora medicato con risultati soddisfacenti nella maggior parte dei casi. Gli shampoo non sono tutti uguali e bisogna spesso testarne alcuni per trovare quelli che funzionano meglio al proprio caso. I detergenti antiforfora vengono classificati in base ai principi funzionali in loro contenuti:
– Shampoo lo Zinco Piritione: questo principio funzionale (rappresentato in figura) presenta attività antibatterica e antifungine; ha mostrato di ridurre la proliferazione della Malassezia Furfur, associata a forfora e dermatite seborroica.
– Shampoo al Catrame: questi detergenti sono dei sottoprodotti di lavorazione del carbone e aiutano a controllare forfora e la psoriasi riducendo il turnover cellulare della cute.
– Shampoo al Disolfuro di Selenio: questi aiutano a prevenire il rinnovamento cutaneo e riducono le colonie fungine, risultando molto utili nel trattamento cronico; possono, però, alterare la colorazione dei capelli biondi grigi o tinti e occorre prestare attenzione a sciacquare bene dopo un lavaggio.
– Ketoconazolo: il Ketoconazolo è un farmaco antifungino ad ampio spettro, utilizzabile quando gli altri trattamenti non hannoprodottorisultati. In aggiunta all’attività antifungina, presenta un’importante attività di modulazione ormonale sugli stimoli androgeni; questa duplice ipotesi di funzionamento lo rende particolarmente adatto a trattare casi di Pitiriasi steatoide (forfora grassa) e quadri seborroici. Altre molecole della sua classe sono il climbazolo.
E’ bene ricordare che ogni shampoo deve essere usato frequentemente, 3 o più volte alla settimana per periodi che vanno dalle 6 alle 8 settimane. Se si nota una riduzione nell’efficacia trattante è bene considerare di alternarlo ad un prodotto diverso. In ogni caso rimane fondamentale il tempo di contatto che deve oscillare tra i 3 e i 5 minuti. Tenere in posa la schiuma permette agli componenti attivi degli shampoo di svolgere il proprio effetto (azione esfoliante, azione antimicrobica, azione normalizzante, azione antiprurito, eccetera). Qualora non si osservassero risultati definitivi dopo 6-8 settimane di trattamenti, è raccomandabile contattare il medico di famiglia o un dermatologo.
Cheratolitici. L’epidermide è organizzata in strati di cellule epiteliali corneociti e sono legati insieme dai desmosomi. Alcuni funghi, in particolare Malassezia Furfur, dimorano sullo strato corneo, in quelle zone dove il pH e l’idratazione ne permettono la sopravvivenza.Assottigliare lo strato corneo aiuta ad eliminare le micosi e agenti come l’acido salicilico [o glicolico] facilitano la desquamazione possono essere impiegati nei trattamenti antiforfora per migliorare la rimozione delle squame e rendere difficile la proliferazione dei microrganismi.
PREVENZIONE: LO STILE DI VITA
La forfora non può essere prevenuta, ma se può ridurre il rischio, imparando a:
1. Controllare lo stress, perché questo rende l’organismo suscettibile ad un gran numero di condizioni patologiche e parafisiologiche. Tra queste, la forfora può essere innescata o esacerbata.
2. Lavare i capelli frequente. In caso di forfora detersione del capello deve essere frequente, in particolare se si tende ad avere capelli grassi (seborrea). Rimuovere l’eccesso di sebo sul capello può aiutare a prevenire, perché organismi come il Pityrosporum Ovale si nutrono dei lipidi presenti nel sebo.
3. Alimentarsi in maniera equilibrata. Avere un’assunzione corretta di Zinco e Vitamine del Gruppo B, unitamente alla Vitamina F, cioè gli acidi grassi polinsaturi, può aiutare a ridurre il rischio di forfora.
5. Praticare attività all’aria aperta. Avere un’esposizione solare moderata aiuta a ridurre il rischio di forfora. Non si deve esagerare per evitare il rischio di eritemi e altre patologie della cute.