L’Analisi del PSA è stata il riferimento principale nei programmi di screening per il benessere maschile. Ad oggi il suo ruolo è ridefinito, la sua importanza rivista dalle linee guida. Ha ancora senso sceglierlo come gold standard della salute maschile? Vediamolo in pochi passaggi.
Anzitutto, Cos’è il PSA?
Il PSA [Antigene Prostatico Specifico] è un enzima la cui funzione principale è favorire la liquefazione del liquido seminale. Nello specifico, è una proteasi serinica e viene sintetizzato negli epiteli della prostata, nelle aree degli acini e dei dotti. Va a concentrarsi nel liquido seminale, trovandosi solo in minima parte nel sangue. Questa distribuzione localizzata è alla base dell’utilità del PSA: valori anomali nel sangue riflettono anomalie a livello prostatico.
Una Spia di Possibili Patologie
Il PSA è specifico nell’indicare alterazioni della ghiandola prostatica, molto meno nell’indicare di quale anomalie si tratti. Molte condizioni, infatti, possono portare ad un aumento dei suoi livelli nel sangue, che – è bene ricordarlo – devono rimanere sotto i 4 ng/dL. Molti innalzamenti transitori, come dopo attività fisica o sessuale, sono naturali e non devono destare allarme. Alterazioni costanti possono invece indicare altre condizioni, come:
- Ipertrofia Prostatica Benigna [IBP]
- Prostatite, anche di origine infettiva
- Neoplasia [Tumore della Prostata]
Uno Strumento Clinico nelle Giuste Mani
Diagnosticare una patologia è compito del medico di medicina generale o dello specialista, che possono basarsi su quadri sintomatici, storia del paziente e PSA per individuare in una prostatite – o altro – l’origine dell’alterazione. La statistica indica la presenza di 5-8 tumori maligni ogni 1000 pazienti sottoposti a screening tra i 55 e 69 anni. La maggior parte degli altri casi sono da ricondurre ad altre patologie.
Screening e Scelte Individuali
Scegliere il benessere prevede uno stile di vita sano e la giusta prevenzione. Non deve stupire, pertanto, che molte nazioni – Stati Uniti, ma anche l’Unione Europea – abbiano avviato programmi di sensibilizzazione e arruolamento per valutare il PSA non nel singolo individuo, ma nelle popolazioni. Negli anni, questo ha portato ad accumulare dati importanti, come la prevalenza in base all’età e all’etnia. Oggi, ad esempio, è noto che le forme tumorali sono più frequenti con l’andare degli anni e che gli afroamericani sono più soggetti a queste problematiche. Si sono accumulati, tuttavia, anche dati su falsi positivi, danni da biopsia e da terapie non necessarie: spesso molti tumori rimangono silenti per la durata di una vita, senza mai danneggiare la salute dell’individuo. A volte la cura può essere peggiore del male e all’inizio del 2017 è stata avviata una revisione delle linee guida per gli screening, riducendone l’adesione ad un processo volontatrio, concorato dopo confronto con i professionisti sanitari di riferimento. La fascia d’età indicata è la 55 – 69 anni, in cui l’incidenza sale e si può fare di più per bloccarli. I pazienti devono sapere che un PSA oltre il limite potrà indicare spesso una prostatite o altre patologie benigne, e che indagini come le biopsie possono causare infezioni, sanguinamento e dolore. La revisione è sintetizzata nella figura 1:
Figura 1. L’utilità degli screening di popolazione è stata rivista negli anni, per questioni di efficacia preventiva, costi ed effetti dannosi secondari alle procedure da sovradiagnosi. Il PSA è un parametro utile, ma deve portare a percorsi clinici solo nel numero di casi strettamente necessari e perfezionando il percorso diagnostico. [2017, U.S. Preventive Service Task Force]
Quando è Utile Misurare il PSA?
Il PSA è un parametro utile:
- Su richiesta del medico
- In caso di sospetta infezione
- In caso di sospetta infiammazione
- Qualora l’età anagrafica o i fattori di rischio (familiarità) lo rendano opportuno
- Per monitorare terapie farmacologiche in corso
Note:
La Regione Toscana ha avviato un progetto di “Valutazione della fattibilità di programmi organizzati sullo screening della prostata e loro efficacia nel ridurre l’inappropriatezza dell’uso del test del PSA nel contesto italiano“, utile a contestualizzare nel panorama italiano i dati su PSA, sovradiagnosi e prevenzione tumorale.