La luce del Sole arriva ovunque, al mare come in montagna, ai poli come all’equatore. In un anno può piovere molto, ma la “pioggia ultravioletta” cade tutto l’anno: è bene imparare a conoscerla, usando “ombrello” (il solare) ,”impermeabile” (un integratore)… e guardando il meteo. Conoscere l’ambiente in cui si vive è fondamentale per capire in che modo proteggersi: le regioni senza sbocco al mare presentano, infatti, gli stessi rischi dei lidi balneari più comuni.
CONOSCERE L’AMBIENTE
Tra le 11:00 e le 16:00 si ha il massimo d’intensità Ultravioletta (UV), per cui è bene proteggersi dal Sole, soprattutto nei mesi estivi, quando la radiazione solare arriva più a lungo e con maggiore intensità;
La protezione non è un comportamento esclusivamente estivo: la radiazione UV aumenta con l’altitudine e alle latitudini più basse, più vicine all’equatore: il rischio di “scottarsi”, procurandosi un eritema è maggiore, ad esempio, sul Monte Kilimangiaro che non in pianura Padana.
Il terreno (sabbia, terra, neve, asfalto) presenta caratteristiche di riflessione dei raggi UV: la sabbia può riflettere fino al 28% della radiazone, mentre la neve quasi l’85%; prestare attenzione durante le settimane bianche è importante quanto esporsi correttamente al mare nei mesi estivi.
Un ombrellone dimezza la radiazione UV incidente, costituendo un valido aiuto a prevenire tumori e invecchiamento cutaneo, oltre che un modo “pittoresco” di abbellire i lidi della Penisola
Molti indumenti hanno capacità di filtrare gli UV e alcuni brands iniziano a indicare il valore di UPF (Ultraviolet Protection Factor) in etichetta; questo è analogo al valore di SPF presente nei Solari ed è utile per chi voglia scegliere un indumento certificato per proteggere dai raggi
CONOSCERE I SOLARI
La legislazione vigente in Italia riconosce il solare come cosmetico e i prodotti solari vengono commercializzati come tali all’interno di profumerie, farmacie e centri benessere. In altre nazioni, come gli Stati Uniti, l’importanza del prodotto solare è riconosciuta equiparandolo a un farmaco da banco, in quanto il prodotto solare può ridurre consistentemente il rischio di eritema e tumori cutanei. Prestare la giusta attenzione all’applicazione e alla conoscenza dei solari porta indiscutibili vantaggi per la salute della pelle. Riportiamo di seguito le informazioni più comuni necessarie ad effettuare una scelta corretta:
I solari riducono il rischio di eritema (“scottatura solare”) e tumori filtrando gli UV-B
I solari riducono l’invecchiamento cutaneo filtrando gli UV-A
La capacità filtrante sugli UV-B I espressa dal valore SPF
La capacità filtrante sugli UV-A espressa dal valore tipico PPD
Nella comunità europea il valore di PPD è almeno 1/3 di SPF
Un filtro ampio ha 1 lunghezza d’onda critica maggiore di 370 nm
I solari possono avere caratteristiche di protezione estesa come caratteristiche idratanti e antiossidanti, per prevenire il danno indiretto da esposizione, come la secchezza cutanea
I SOLARI: USO CORRETTO
Una delle problematiche affrontate dalla comunità europea (2006) riguardanti l’uso dei prodotti solari, è stata quella di dare lineeguida per un uso corretto dei solari, soprattutto per quanto riguarda le etichette. Troppo spesso gli utenti sottovalutano questo aspetto, riducendo o annullando la protezione che i prodotti possono garantire. Le informazioni seguenti permettono di apprezzare meglio il funzionamento dei solari:
- Il valore di SPF indica la durata temporale della copertura (in condizioni di test). Un Solare 30 prolungherà di 30 volte il tempo di scottattura allungando quella che che si conosce come MED ( dose minima eritematogena); un solare 20 aumenterà di 20 volte questo tempo e così via. Basarsi solo sull’SPF non è una scelta corretta, in quanto nessun filtro blocca il 100% della radiazione incidente: diciture quali “schermo totale”, potenzialmente fuorivianti sono state proibite dalla legislazione comunitaria.
- Il valore SPF non ha molto a che vedere con l’ampiezza dello spettro ultravioletto coperta dal solare: l’ampiezza di un SPF 6 non è troppo diversa da quella di un 30.
- La protezione dagli UV-A, in termini di durata temporale, è di almeno 1/3 di quella UV-B; da ciò consegue che, per prevenire la formazione di macchie e rughe, è opportuno andare su fattori alti o su prodotti che indichino il valore PPD.
- Per ottenere la protezione dichiarati in etichetta, bisogna applicare 2 mg/cm2. Più del 50% degli utenti ne usa meno della metà e ciò aumenta il rischio di scottature, di altre patologie e invecchia la pelle. Per un’applicazione corretta, usare un erogatore con dosatore, o applicare un quantitativo pari a 6-7 cucchiaini da tè sulla superficie corporea (uomo di media statura). Altrimenti applicare la regola delle 5 dita, applicando una quantità di solare pari a quella applicabile sulle dita di una mano.
- Lasciar “fissare” il solare è necessario per una protezione ottimale: applicare il solare 30′ prima di esporsi e riapplicarlo nella prima mezz’ora d’esposizione.
- I solari perdono il proprio valore SPF nel tempo, decomponendosi e venendo lavati via con l’acqua e il sudore. Dunque: vanno riapplicati dopo il bagno, dopo l’asciugatura e comunque ogni due o tre ore di esposizione.